Radioamatori

I Radioamatori

IL RADIOAMATORE

E' un operatore radio appassionato di telecomunicazioni ed esperto in materia, effettua collegamenti in tutto il mondo, studia i fenomeni della propagazione e dei segnali radio.

Il radioamatore per poter operare dovrà superare un esame scritto, indetto con cadenza in genere semestrale o annuale a seconda della Regione di appartenenza, dagli Ispettorati Territoriali Regionali del Dipartimento delle Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico per il conseguimento di una patente per radioamatore.


Il radioamatore stesso, purché titolare di Autorizzazione generale all'impianto di stazione, potrà quindi progettare, o  costruire ex novo i propri radiotrasmettitori ed anche modificarli, purché ottemperanti le specifiche tecniche stabilite dal Ministero.

EME

L'attività EME (Earth-Moon-Earth) consiste nel far riflettere un segnale radio sulla superficie della Luna, in modo da realizzare collegamenti con località anche molto distanti, con l'unico requisito di avere la Luna visibile da entrambe le stazioni di radioamatore.

Perché la riflessione abbia successo e si abbia un segnale sufficiente al ricevitore, si usano in genere potenze di trasmissione elevate e si cerca di concentrare il più possibile il segnale, considerando che il diametro della luna, osservato dalla terra, è di appena mezzo grado. Per questo motivo, ed anche per superare la ionosfera senza problemi, si utilizzano per tali collegamenti le gamme VHF, UHF e SHF

.Negli ultimi anni i collegamenti EME sono diventati un po' meno difficili, grazie all'introduzione dei nuovi modi digitali, particolarmente adatti alla ricezione di segnali di bassissimo livello.


Per poter trasmettere sulle frequenze radioamatoriali, è necessario un apparato radio professionale. La radio è collegata ad un'antenna di dimensioni inversamente proporzionali alla frequenza utilizzata.

Le antenne si classificano in direttive e omnidirezionali. Le prime permettono di aumentare l'intensità del segnale trasmesso (in gergo tecnico si parla di guadagno espresso in decibel) concentrandolo nella direzione in cui si trova la stazione ricevente. Esempi di antenne direttive sono le classiche antenne televisive.

Le antenne omnidirezionali, invece, hanno la caratteristica di ricevere e trasmettere con un lobo di radiazione la cui sezione orizzontale (parallela al terreno) è un cerchio. Dotate di un minore guadagno rispetto alle direttive, vengono solitamente utilizzate sulle stazioni mobili oppure quando non si conosce la posizione della stazione corrispondente.

il mondo delle telecomunicazioni e cosi vasto che potremmo scrivere, scrivere, scrivere tanto... ma per adesso ci fermiamo a questi cenni, giusto per cominciare ad entrare in questo fantastico mondo  che spero affascini anche voi, come tanti prima di me..... e dopo di me.... entrino a far parte di questo mondo che ormai ci circonda.